far east film festival

Far East Film Festival 22: una settimana da Silver Ninja

2020 - ?, Festival, Recensioni / domenica, Luglio 5th, 2020

L’edizione numero 22 del Far East Film Festival di Udine si è tenuta online su MyMovies.it dal 26 giugno al 4 luglio 2020. Previsto per aprile-maggio, il Far East Film Festival 22 è stato uno dei molti eventi rimandati a causa della pandemia da Covid-19. Ma gli organizzatori hanno fatto di necessità virtù. Infatti, dalla sua sede storica nella città di Udine, il festival dedicato al cinema dell’estremo oriente si è trasferito sul web, trovando ospitalità sulla piattaforma streaming di MyMovies.

Il Far East Film Festival 22 si è trasformato dunque in un evento digitale, ma ha conservato la sua missione: indagare un territorio, l’Asia, e presentare il meglio delle sue produzioni cinematografiche popolari. Per assaggiare i sapori cinematografici dell’Estremo Oriente, era sufficiente acquistare una delle tre tipologie di accrediti disponibili (Silver Ninja, Golden Samurai o Platinum Shogun) e collegarsi alla rete. In questo modo, il Far East Film Festival 22 si è aperto anche a coloro che fino ad oggi non erano mai riusciti ad essere a Udine, estendendo il bacino del suo pubblico oltre al popolo fareastiano abituale.

Gli organizzatori del Far East Film Festival hanno messo a punto un palinsesto quotidiano, ma hanno lasciato anche la possibilità di scegliere in piena autonomia quando guardare i film, disponibili per la maggior parte on demand. La line-up di questa edizione contava 46 film, di cui 5 in prima mondiale, 10 in prima internazionale, 11 in prima europea e 17 in prima italiana, provenienti da 8 paesi (Cina, Hong Kong, Taiwan, Corea del Sud, Giappone, Filippine, Indonesia e Malesia). Di seguito trovate le minirecensioni dei film che abbiamo visto in qualità di Silver Ninja.

Il bilancio è molto positivo: ci siamo avvicinati a questo festival perché volevamo approfondire la nostra conoscenza della cinematografia orientale contemporanea e, grazie a una selezione variegata e di buona qualità, ci siamo fatti un’idea più definita. Tutto sommato, la scelta degli organizzatori del Far East Film Festival di ripiegare sul web ha reso possibile la nostra partecipazione a questa manifestazione. Quindi, è questo il caso di dirlo, non tutti i mali vengono per nuocere.

far east film festival
La dodicenne Hana vuole far riconciliare i genitori, ma la sua attenzione viene catturata da due sorelline che vivono nel vicinato. Assunto il ruolo di sorella maggiore, Hana le guida in una serie di avventure per evitare che cambino casa. Il tutto durante le vacanze estive con la loro atmosfera sospesa, i colori pastello, il rumore delle cicale, le urla felici dei bambini, i compiti delle vacanze, i libri presi in prestito in biblioteca, i giochi spensierati, il tempo libero che sembra infinito. Ma anche con quel piccolo senso di tragedia. Il film infatti tocca temi come il divorzio e il trasferimento in un'altra casa raccontandoli dal punto di vista delle tre giovani e adorabili protagoniste. Con questo piccolo e tenero film, la regista regala stilettate al cuore ad altezza di bambino.
far east film festival
Una notte, sotto una pioggia battente, nel piazzale della compagnia di taxi di famiglia, una donna investe il marito violento e lo uccide. Subito dopo annuncia ai tre figli adolescenti che, per espiare la colpa, andrà a costituirsi e promette loro che ritornerà tra 15 anni. “Vivete come meglio vi pare”, dice loro, “siete liberi”. La loro però è una libertà che diventa presto emarginazione. Il mezzano diventa giornalista per un magazine porno, il maggiore è in crisi con la moglie che vuole il divorzio, mentre la figlia minore ha un problema con l'alcool. Quando la donna torna a casa, come aveva promesso, nulla sarà come prima. One Night non si concentra solo sulle vecchie e nuove difficoltà affrontate dai protagonisti - prima i maltrattamenti del padre, poi l'emarginazione per il gesto della madre - ma affronta questioni morali e sociali più ampie, come lo scontro generazionale tra genitori e figli, coinvolgendo anche i personaggi secondari della storia. Un melò che procede con incedere lento e che conta interpretazioni potenti.
far east film festival
A Changfeng - che potrebbe essere un paese della Pianura Padana - ogni cittadino ha una storia: la banda di ragazzini capitanata da Testarossa; il dentista del paese; la giovane cassiera del cinema; il meccanico solitario Xi-Shan. La regista si muove, attraverso ampi movimenti di macchina, tra i luoghi di aggregazione del paese di campagna - il cinema, il bar, lo studio dentistico, la piazza - raccontando le storie (stra)ordinarie, i pettegolezzi e le superstizioni degli abitanti. Un microcosmo ritratto con nostalgia e un tocco di realismo magico.
far east film festival
Chiang Hsiu-yu e il fratello Tung-hao fanno un po’ di soldi con lo streetball e un loro video attira l'attenzione dell’allenatore di basket di un elitario liceo. L’uomo vuole Tung-hao ma, a causa della sua disabilità uditiva, non il fratello, che finisce nella squadra di uno sgangherato liceo. Partita dopo partita, i due si scontreranno con le rispettive squadre per vincere il campionato. Una storia ambientata nel contesto del basket liceale che si rifà ai film sportivi americani, ma con una sensibilità orientale. Nonostante qualche squilibro a livello di caratterizzazione dei personaggi, We Are Champions è un film appassionante, grazie anche alla qualità delle riprese delle partite di basket.
far east film festival
Shizuka, una donna in carriera che lavora in un'importante società commerciale, da bambina sognava di ballare e cantare, ma adesso nutre un odio profondo nei confronti dei musical. Un giorno si reca con la nipotina in un fatiscente parco divertimenti dove assistono a uno spettacolo tenuto da un ipnotizzatore televisivo decaduto. La donna viene ipnotizzata accidentalmente e così, ogni volta che sente della musica, qualunque essa sia, non può fare a meno di cantare e ballare. Questo potrebbe costituire un problema sul luogo di lavoro, perciò bisogna assolutamente trovare l'ipnotista, che nel frattempo si è dileguato per sfuggire a tre strozzini. Dance With Me è un musical divertente e colorato che incontra anche il road movie. Con omaggi a West Side Story e Thelma & Louise.
far east film festival
Tre liceali subiscono un’aggressione e uno di essi perde la vita. Quando sia la madre della vittima che quella dell'assassino scoprono i lati segreti della vita dei figli, devono affrontare scelte complesse. Perché nell’era dei media ciò che vediamo possono essere sì i fatti, ma non necessariamente la verità. L'opera prima di Layla Ji, girata in Malesia per aggirare la censura, è un dramma pulsante che sa raccontare il bullismo sfumando i contorni tra vittime e carnefici, tra gli aspetti negativi e quelli positivi dei media e dei social network. Colpisce, tra le altre cose, il senso di scetticismo nei confronti della giustizia che aleggia nel film.
far east film festival
Non è mai troppo tardi per ritrovare se stessi. Lo dimostra la produttrice cinematografica Chan-sil che, improvvisamente disoccupata, inizia a fare le pulizie in casa di un'amica attrice dove conosce il giovane insegnante di francese alla donna. L’attrazione per lui fa riemergere le sue ansie legate alla gioventù andata e alla sua carriera infranta. Lucky Chan-sil racconta la condizione di tre lavoratori della settima arte (una produttrice, un aspirante regista e un'attrice) disoccupati o in crisi creativa e costretti a svolgere altri lavori. Appropriate la fotografia seppia e l'ambientazione invernale, specchio dello stato d'animo della protagonista. Un film delicato, ma un po' piatto.
far east film festival
L’ex direttore dell’intelligence coreana, esiliato negli Stati Uniti, testimonia contro il governo in un’udienza pubblica. Kim, l’attuale direttore, organizza un piano per fermarlo. La catena di eventi porterà all’omicidio del presidente Park il 26 ottobre 1979. Freddo e misurato, come dev’essere una buona spia, il regista Woo Min-ho tesse una ragnatela di intrighi per creare un’avvincente spy story, sorretta da un buon cast e una messinscena curata.
far east film festival
Ji-young è una donna, una moglie e una madre come tante. E come tante lascia il lavoro in una società di pubbliche relazioni per crescere la figlia. Improvvisamente, come fosse posseduta, inizia a parlare come le donne della sua famiglia. Cosa le è successo? Tratto dal bestseller di Cho Nam-joo, il film offre uno spaccato della società coreana e in particolare della condizione femminile. Attraverso l’espediente della depressione post-partum della protagonista, il film mostra come il peso della cultura maschilista coreana gravi sulle donne generazione dopo generazione, in famiglia come sul luogo di lavoro, e quanto questo sistema misogino abbia delle ripercussioni anche sugli uomini – che, per esempio, non possono prendere un congedo di paternità senza vedere altri promossi al posto loro, o senza avere difficoltà a reintegrarsi sul lavoro – così come sia perpetrato anche dalle donne stesse, in particolare da quelle della vecchia generazione. Kim Ji-young, Born 1982 non offre soluzioni registiche particolarmente originali, ma a livello di temi trattati è tra i più interessanti ed emozionanti del festival.
far east film festival
Un tassista settantenne incontra al parco Hoi, un padre single in pensione. Nonostante si siano dovuti adeguare a ciò che la società ha imposto loro, sono orgogliosi delle famiglie che hanno creato. Eppure in quel breve incontro riemerge ciò che hanno nascosto. Mentre si raccontano le loro storie, prende piede l’idea di un futuro insieme. Il regista di Suk Suk racconta una storia d'amore fatta di sguardi furtivi e carezze delicate con un approccio pacato e intimo. Il film offre inoltre un ritratto della città e dei cittadini di Hong Kong, dedicando alcune sequenze agli anziani della comunità LGBT e ai cattolici praticanti, nonché ad alcuni angoli vitali della città, come i caratteristici mercati bagnati.
far east film festival
Yong-nam vive ancora con i suoi genitori e non riesce a trovare un lavoro, ma vanta un passato da scalatore. Al compleanno della madre incontra Eui-ju, suo amore proibito del college. Quando Seoul viene invasa da un gas tossico, le sue abilità nell’arrampicata serviranno per dimostrarsi un eroe. O almeno provarci. Una tragicomica e adrenalinica fuga tramite l’arrampicata sui tetti dei grattacieli di Seoul in un disaster movie leggero e che tiene incollati allo schermo.
far east film festival
Masao vive con la famiglia in un alloggio temporaneo a causa del terremoto che ha devastato la città di Kumamoto nel 2016. Il giovane posta online delle finte foto in cui gioca, insieme ad altri amici, a pallamano. Gli scatti, che diventano virali, spingono lui e gli amici a spacciarsi per una vera squadra. C’è un problema: non sanno nulla di pallamano e devono giocare una vera partita per accontentare i follower. Un film in cui, sotto il tema apparentemente spensierato e ironico, si cela una malinconia di fondo.