Florence Korea Film Fest 18: il K-cinema a Firenze

2020 - ?, Approfondimenti, Festival, Recensioni / domenica, Ottobre 4th, 2020

Dopo il Far East Film Festival di Udine, è tornato – presso il Cinema La Compagnia di Firenze e su MYmovies – anche il Florence Korea Film Fest.

Alla sua diciottesima edizione, il festival fiorentino dedicato al cinema coreano si è svolto in presenza e online. Dopo l’esperienza positiva con il Far East Film Festival, abbiamo deciso di seguire anche il Florence Korea Film Fest, non solo per continuare il nostro viaggio nel cinema contemporaneo dell’estremo oriente, ma anche per supportare una manifestazione della nostra città.

Ecco le recensioni dei film del Florence Korea Film Fest che abbiamo selezionato dal programma.

Anni ’40, quando la Corea era una colonia dell’Impero giapponese. Durante la sua vita, Kim Pan-soo è stato arrestato diverse volte; ma quando, dopo un furto, incontra un rappresentante della Korean Language Society, unisce le forze con lui per pubblicare un dizionario della lingua coreana. Un ladruncolo che parla tanto ma non sa né leggere né scrivere e un linguista che raccoglie i termini dialettali del suo paese da 10 anni: questa è la strana coppia di questo film. I due, insieme agli altri membri della Società della Lingua Coreana, lotteranno per pubblicare il dizionario di coreano. Infatti, visto che le parole contengono lo spirito di una nazione, attraverso il vocabolario i nostri eroi sperano di risvegliare le coscienze dei loro compatrioti e di riottenere l’indipendenza dai giapponesi, che imposero la loro lingua e proibirono l’insegnamento del coreano nelle scuole durante la loro dominazione. Mal-mo-e: the secret mission è un film avvincente e commovente, su una storia tutta da scoprire.
Anni ’40, quando la Corea era una colonia dell’Impero giapponese. Durante la sua vita, Kim Pan-soo è stato arrestato diverse volte; ma quando, dopo un furto, incontra un rappresentante della Korean Language Society, unisce le forze con lui per pubblicare un dizionario della lingua coreana. Un ladruncolo che parla tanto ma non sa né leggere né scrivere e un linguista che raccoglie i termini dialettali del suo paese da 10 anni: questa è la strana coppia di questo film. I due, insieme agli altri membri della Società della Lingua Coreana, lotteranno per pubblicare il dizionario di coreano. Infatti, visto che le parole contengono lo spirito di una nazione, attraverso il vocabolario i nostri eroi sperano di risvegliare le coscienze dei loro compatrioti e di riottenere l’indipendenza dai giapponesi, che imposero la loro lingua e proibirono l’insegnamento del coreano nelle scuole durante la loro dominazione. Mal-mo-e: the secret mission è un film avvincente e commovente, su una storia tutta da scoprire.
Quando le arriva la lettera di notifica dello spostamento della tomba paterna a causa di lavori di modernizzazione, Hye-yeong intraprende insieme al figlio e alle sorelle minori un viaggio verso il luogo di sepoltura del padre. Seung-rak, il fratello minore delle donne, è introvabile, ma senza di lui la tomba non si tocca. Dunque, le quattro sorelle intraprenderanno un altro viaggio alla ricerca del fratello. Un bel dramma familiare on the road che, accanto ai conflitti di famiglia, affronta svariati temi, anche sociali (tra cui il matrimonio, le difficoltà economiche, l’aborto, il patriarcato). I non-detti dei personaggi vengono svelati progressivamente, mantenendo vivo l’interesse dello spettatore per l’intera durata del film.
Quando le arriva la lettera di notifica dello spostamento della tomba paterna a causa di lavori di modernizzazione, Hye-yeong intraprende insieme al figlio e alle sorelle minori un viaggio verso il luogo di sepoltura del padre. Seung-rak, il fratello minore delle donne, è introvabile, ma senza di lui la tomba non si tocca. Dunque, le quattro sorelle intraprenderanno un altro viaggio alla ricerca del fratello. Un bel dramma familiare on the road che, accanto ai conflitti di famiglia, affronta svariati temi, anche sociali (tra cui il matrimonio, le difficoltà economiche, l’aborto, il patriarcato). I non-detti dei personaggi vengono svelati progressivamente, mantenendo vivo l’interesse dello spettatore per l’intera durata del film.
Yoon-hee vive con la figlia adolescente Sae-bom. In una giornata invernale, Yoon-hee riceve una lettera dalla regione dell’Hokkaido, in Giappone. Sae-bom legge accidentalmente la lettera e viene a sapere del primo amore di sua madre, di cui non aveva mai sentito parlare prima. Madre e figlia decidono di intraprendere un viaggio in Giappone. Le protagoniste di questo amore diviso tra Corea e Giappone e lontano nel tempo vengono entrambe caratterizzate in modo approfondito, grazie anche all’espediente dello scambio epistolare e della lettura a voce alta del contenuto delle lettere stesse. Moonlit winter affronta la tematica LGBT in maniera essenziale e delicata. Un film capace di scaldare il cuore, nonostante il paesaggio giapponese innevato.
Yoon-hee vive con la figlia adolescente Sae-bom. In una giornata invernale, Yoon-hee riceve una lettera dalla regione dell’Hokkaido, in Giappone. Sae-bom legge accidentalmente la lettera e viene a sapere del primo amore di sua madre, di cui non aveva mai sentito parlare prima. Madre e figlia decidono di intraprendere un viaggio in Giappone. Le protagoniste di questo amore diviso tra Corea e Giappone e lontano nel tempo vengono entrambe caratterizzate in modo approfondito, grazie anche all’espediente dello scambio epistolare e della lettura a voce alta del contenuto delle lettere stesse. Moonlit winter affronta la tematica LGBT in maniera essenziale e delicata. Un film capace di scaldare il cuore, nonostante il paesaggio giapponese innevato.
L’anziana Mal-soon vive da molti anni sola in un modesto quartiere di Busan. Quando l’undicenne Gong-ju si presenta alla sua porta insieme alla sorellina di pochi mesi Jin-ju, dichiarando di essere sua nipote, la tranquilla routine di Mal-soon viene stravolta. Le due piccole fanno presto breccia nel cuore della donna, che le accoglie nella sua casa e nella sua vita, divenendo per loro una vera e propria famiglia. “Principessa” è la traduzione in italiano del nome della giovane protagonista. La quale, come le principesse Disney, in seguito alla morte della mamma, deve affrontare una serie di sfide: trasferirsi in una nuova città, frequentare una nuova scuola, farsi dei nuovi amici e, ovviamente, imparare a convivere con la nonna. Se il film parte come una fiaba classica, il rapporto tra nonna e nipoti diventa progressivamente più complesso rispetto ai canonici ruoli fiabeschi, facendosi specchio delle famiglie e dei mali contemporanei.
L’anziana Mal-soon vive da molti anni sola in un modesto quartiere di Busan. Quando l’undicenne Gong-ju si presenta alla sua porta insieme alla sorellina di pochi mesi Jin-ju, dichiarando di essere sua nipote, la tranquilla routine di Mal-soon viene stravolta. Le due piccole fanno presto breccia nel cuore della donna, che le accoglie nella sua casa e nella sua vita, divenendo per loro una vera e propria famiglia. “Principessa” è la traduzione in italiano del nome della giovane protagonista. La quale, come le principesse Disney, in seguito alla morte della mamma, deve affrontare una serie di sfide: trasferirsi in una nuova città, frequentare una nuova scuola, farsi dei nuovi amici e, ovviamente, imparare a convivere con la nonna. Se il film parte come una fiaba classica, il rapporto tra nonna e nipoti diventa progressivamente più complesso rispetto ai canonici ruoli fiabeschi, facendosi specchio delle famiglie e dei mali contemporanei.
Quando la coppia di coniugi Seok-ho e Ye-jin organizza una cena con gli amici di una vita per inaugurare la nuova casa, non sanno cosa li aspetta. Durante la serata, infatti, viene proposto un pericoloso gioco di società: tutti dovranno mettere il proprio smartphone sul tavolo e condividere con gli altri commensali qualsiasi cosa riceveranno. Tradimenti, ipocrisie, debolezze e menzogne saranno svelati. La versione made in Korea di Perfetti Sconosciuti è la copia carbone dell’originale, dalla sceneggiatura alla regia, fino ai costumi. Sebbene si resti un po’ delusi dal mancato adattamento dei temi del film italiano alla società e alla cultura coreana, Intimate strangers resta una visione piacevole, con un cast all’altezza della situazione.
Quando la coppia di coniugi Seok-ho e Ye-jin organizza una cena con gli amici di una vita per inaugurare la nuova casa, non sanno cosa li aspetta. Durante la serata, infatti, viene proposto un pericoloso gioco di società: tutti dovranno mettere il proprio smartphone sul tavolo e condividere con gli altri commensali qualsiasi cosa riceveranno. Tradimenti, ipocrisie, debolezze e menzogne saranno svelati. La versione made in Korea di Perfetti Sconosciuti è la copia carbone dell’originale, dalla sceneggiatura alla regia, fino ai costumi. Sebbene si resti un po’ delusi dal mancato adattamento dei temi del film italiano alla società e alla cultura coreana, Intimate strangers resta una visione piacevole, con un cast all’altezza della situazione.
In un tardo pomeriggio, il supervisore del controspionaggio militare Kim Ki-chae entra nell’Oriental Cafe per indagare sull’omicidio del poeta Baek Doo-hwan. Più il detective indaga, più i clienti iniziano a sospettare l’uno dell’altro. Con la scoperta di un secondo omicidio, la situazione precipita. Il film ha una chiara impostazione teatrale: la vicenda si svolge in un’unica location, l’Orient Cafe, caratterizzato dai toni del marrone e del grigio. Attraverso il genere giallo e la spy story, The 12th Suspect dà un’idea della condizione degli intellettuali nel contesto della guerra di Corea. Con un finale violento e pessimista.
In un tardo pomeriggio, il supervisore del controspionaggio militare Kim Ki-chae entra nell’Oriental Cafe per indagare sull’omicidio del poeta Baek Doo-hwan. Più il detective indaga, più i clienti iniziano a sospettare l’uno dell’altro. Con la scoperta di un secondo omicidio, la situazione precipita. Il film ha una chiara impostazione teatrale: la vicenda si svolge in un’unica location, l’Orient Cafe, caratterizzato dai toni del marrone e del grigio. Attraverso il genere giallo e la spy story, The 12th Suspect dà un’idea della condizione degli intellettuali nel contesto della guerra di Corea. Con un finale violento e pessimista.