L’ultimo film di Mel Gibson è candidato a 6 premi Oscar, tra cui Miglior film, Miglior regia, Migliore attore protagonista. Hacksaw Ridge è un film di guerra (contro la guerra) basato sulla storia vera di Desmond Doss, il primo obiettore di coscienza a ricevere la medaglia al valore.
Desmond, interpretato da Andrew Garfield, è un giovane della Virginia, molto credente, che decide di arruolarsi nell’esercito come medico per salvare più vite possibili. La sua religione gli impone di non uccidere e, infatti, Desmond si rifiuta anche solo di toccare un’arma. Durante l’addestramento non sarà certo il benvenuto: i compagni lo ritengono un vigliacco e gli ufficiali lo sottopongono a prove molto dure. La sua fede ha comunque la meglio e quindi riesce a completare l’addestramento e a partire per Okinawa. Lì i soldati si rendono conto di quanto sia cruenta la guerra e Desmond ha l’occasione per far ricredere tutti sul suo conto: dopo un attacco ferocissimo da parte dei nipponici e la ritirata degli americani, Desmond (disarmato) è l’unico che resta sul campo di battaglia per cercare di recuperare i feriti, mettendo a repentaglio la sua vita. Alla fine riuscirà a portare in salvo 75 soldati. Come dice lo stesso Capitano Glover (Sam Worthington) Desmond è stato più utile di qualsiasi fucile.
La narrazione di Hacksaw Ridge è classica. Possiamo dividere il film in due parti: la prima va dal flashback sull’infanzia di Desmond, passando per la sua decisione di arruolarsi e l’addestramento. La seconda è invece ambientata in Giappone, durante la famosa battaglia di Okinawa.
La prima parte del film è più problematica. Alcuni aspetti sono un po’ scontati, come il padre veterano della Prima Guerra Mondiale violento e alcolizzato, interpretato comunque bene da Hugo Weaving, oppure la storia d’amore tra Desmond e Dorothy.
Inoltre, l’attaccamento di Desmond ai suoi ideali ne fanno sì un uomo coerente e da i nobili principi, ma forse troppo retorico.
La seconda parte è invece molto riuscita. Infatti, le sequenze delle battaglie sono particolarmente realistiche e incollano il pubblico allo schermo.
Qui non solo gli altri soldati rivalutano Desmond, ma anche lo spettatore: finalmente le sue non sono solo parole, ma diventano fatti. Non ho apprezzato molto la solita contrapposizione da film americano tra i giapponesi (cattivi) e gli americani (buoni), ma pure in questo caso Desmond si dimostra migliore degli altri, in quanto decide di salvare anche alcuni giapponesi feriti. La grandiosità di questo personaggio è la sua umiltà; Desmond non rischia la vita per manie di grandezza o per gloria, ma lo fa esclusivamente per gli altri e, soprattutto, in nome di Dio.
La regia di Mel Gibson è standard e non sono presenti molti virtuosismi tecnici. Però forse, per un film che vuole semplicemente raccontare una bella storia, va bene così. Le sequenze migliori sono quelle della seconda parte.
Il cast è buono. Il Sergente Howell (Vince Vaughn) non può non ricordare il Sergente Hartman di Full Metal Jacket.
Come in Silence, Andrew Garfield torna ad interpretare un uomo dalla grande fede religiosa. Ho preferito la sua performance nei panni di Padre Rodrigues ma i suoi progressi sono comunque innegabili.
In definitiva, anche se non è perfetto, Hacksaw Ridge è un film che coinvolge lo spettatore, soprattutto nelle scene sul campo di battaglia. Inoltre, la storia vera di un uomo semplice che si trasforma in un eroe e dà una lezione all’intera America, anche se già trattata in molti altri film, è sempre interessante. Le nomination agli Oscar sono meritate, ma preferisco altre pellicole candidate.
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