Nocturnal Animals – La recensione


2016 - 2019, Recensioni / martedì, Gennaio 10th, 2017

Dopo A single man, lo stilista Tom Ford torna a scrivere, produrre e dirigere un nuovo lungometraggio. Premiato a Venezia con il Gran premio della giuria, Animali Notturni ha ricevuto tre nomination ai Golden Globes nelle categorie Miglior regia, sceneggiatura e attore non protagonista, vincendo quest’ultima.

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Animali Notturni è un thriller psicologico sofisticato, che ha come tema principale la vendetta. Questa è il collante dei tre piani narrativi che si alternano durante la pellicola: l’esistenza monotona di Susan (Amy Adams), scontenta della propria vita matrimoniale e lavorativa; la vicenda narrata nel romanzo di Edward (Jake Gyllenhaal), ex marito di Susan; il ricordo del loro matrimonio.

Susan è un’algida borghese di Los Angeles che ha successo come gallerista, ma questo sembra non soddisfarla. Il suo matrimonio è al capolinea: il marito la tradisce durante i viaggi di lavoro. La sua vita viene scossa da un pacco arrivato per posta: è la bozza del romanzo scritto dall’ex marito, Edward, che non vede né sente da vent’anni.

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Soffrendo di insonnia, Susan si getta a capofitto nella lettura, e noi spettatori con lei. Animali notturni, questo è il titolo del libro, racconta l’odissea vissuta da una famiglia in una notte. Il protagonista, Tony (interpretato dallo stesso Gyllenhaal), sta viaggiando attraverso il Texas in macchina con sua moglie e sua figlia. Durante il loro tragitto, si imbattono in un gruppo di ragazzi visivamente ubriachi che, neutralizzando Tony, riescono a rapire moglie e figlia. Queste verranno uccise, dopo aver subito violenza. Il romanzo prosegue con il racconto delle indagini tenute dallo sceriffo malato di cancro Bobby (Michael Shannon) e del desiderio di vendetta di Tony.

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Mentre legge, Susan ricorda la sua relazione con Edward. I due, sposati molto giovani, provengono da due ambienti diversi: lui da una famiglia modesta, lei da una borghese. Il primo è un artista, vuole fare lo scrittore; la seconda ha i piedi per terra, rinuncia al sogno di dipingere ed apre una galleria d’arte per esporre le opere degli altri. Forse è proprio per queste differenze inconciliabili che Susan decide di lasciare Edward, senza troppe spiegazioni e ferendolo profondamente.

Terminata la lettura del libro, Susan scrive a Edward. Vuole incontrarlo per congratularsi e, probabilmente, per scusarsi: si è resa conto di aver fatto un grosso errore e spera di poter recuperare gli anni persi e ritrovare con lui la felicità. Ci riuscirà?

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Animali notturni stimola lo spettatore, chiamandolo a mettere insieme gli “indizi” per comprendere il messaggio finale, che non viene esplicitato ma lasciato intendere soltanto nell’ultima scena. Oltre ad una struttura narrativa non convenzionale, gli altri punti di forza del film sono le interpretazioni e la fotografia.

Amy Adams si cala bene nei panni di Susan: assume un atteggiamento snob e riduce al minimo le espressioni facciali. Ottima la prova di Jake Gyllenhaal, che in questo film ricopre due ruoli: Edward, lo scrittore ed ex marito di Susan, e Tony, il protagonista del romanzo. Se il primo, mostrato sempre in flashback, è ancora un giovane ragazzo pieno di speranze, il secondo è un uomo tormentato dal dolore.

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Aaron Taylor Johnson – che si è aggiudicato il Golden Globe per miglior attore non protagonista – è uno dei diabolici killer. Lo sceriffo è Michael Shannon, anch’egli convincente.

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La fotografia del film è di Seamus McGarvey (Espiazione, Anna Karenina), ma si percepisce che alla regia c’è uno stilista. L’estetica del film è molto curata e, in effetti, le inquadrature sono maniacalmente perfette. Interessante l’uso che viene fatto dei colori; infatti, i due personaggi principali sono rappresentati da toni diversi, in base alle loro personalità: Susan da quelli freddi, mentre Tony (e Edward) da colori caldi.

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Anche il paesaggio è colorato diversamente: Los Angeles è grigia e cupa, il Texas è acceso e chiaro.

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In definitiva, una buona seconda opera per Tom Ford, che merita senz’altro la visione.

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