Piccole donne – La recensione


2020 - ?, Recensioni / martedì, Gennaio 21st, 2020

Dopo Lady Bird, Greta Gerwig torna sullo schermo con un nuovo coming of age. E lo fa adattando il Bildungsroman al femminile più influente della storia della letteratura: Piccole donne di Louisa May Alcott.

Il film segue le vicende delle sorelle Jo (Saoirse Ronan), Amy (Florence Pugh), Meg (Emma Watson) e Beth March (Eliza Scanlen) sullo sfondo della Guerra di Secessione.

piccole donne

Piccole donne è un film molto più ambizioso del precedente Lady Bird. Ma Greta Gerwig non tradisce se stessa, tornando sui temi a lei cari.

Greta Gerwig ha già dimostrato, da attrice sceneggiatrice e regista, la sua propensione a interpretare e scrivere caratteri in formazione, non ancora forgiati. In Piccole donne, la cineasta conferma il suo interesse verso questo tipo di personaggio, moltiplicandolo quante sono le sorelle March. Queste vengono indagate sia come singole donne, con interessi e aspirazioni differenti, che nella loro relazione familiare.

Gerwig crea dei parallelismi tra le evoluzioni delle sorelle attraverso una serie di flashback. Il tono dolceamaro tipico delle sue pellicole è qui dato dall’accostamento di sequenze emotivamente contraddittorie. Soprattutto da un certo momento in poi, assistiamo a un’alternanza pressoché meccanica tra i momenti spensierati dell’infanzia e gli avvenimenti tragici dell’età adulta. L’andirivieni temporale rende la prima parte del film confusionaria; le scene appaiono scollegate tra loro. La catena di causa ed effetto diventa però chiara via via che i pezzi mancanti vanno a riempire gli spazi vuoti del puzzle. La fotografia di Yorick Le Saux distingue un piano temporale dall’altro alternando i colori caldi del passato a quelli freddi del presente.

piccole donne

Nella parte finale del film emerge anche l’elemento metatestuale, che fa rileggere l’intera opera sotto un’altra lente. Per il suo adattamento, Gerwig ha attinto non solo al romanzo della Alcott, ma anche ad altri scritti dell’autrice di Piccole donne per rendere completa la sovrapposizione tra la scrittrice e il personaggio di Jo. Tutto il film ruota intorno alla stesura del libro di Jo sulla sua famiglia e, alla fine, le sorelle March – Jo compresa – diventano dei personaggi letterari. La stessa Gerwig si è certamente identificata nella storia d’amore tra la Alcott e la sua creatura letteraria, così come nel personaggio di Jo. La quale ricorda, infatti, la Frances Ha interpretata proprio dalla Gerwig nell’omonimo film del compagno, Noah Baumbach.

Attraverso le due linee temporali e la componente metatestuale, la sceneggiatura di Greta Gerwig risulta moderna e molto diversa dalle precedenti trasposizioni cinematografiche.

piccole donne

Tutto il cast femminile è unito da un affiatamento molto forte, che ha inciso positivamente sulla riuscita delle scene di gruppo. Come singole performance, emergono invece quelle di Saoirse Ronan e Florence Pugh – entrambe candidate all’Oscar – con una menzione speciale a “mamma” Laura Dern. Timothée Chalamet e Louis Garrel, i cui Laurie e Friedrich sono sostanzialmente gli unici personaggi maschili funzionali all’economia del racconto, vengono un po’ sacrificati in favore delle loro carismatiche partner sulla scena.

Al pari dei suoi personaggi femminili, Greta Gerwig sembra essere ancora alla ricerca della propria identità registica, soprattutto dal punto di vista stilistico (la sua poetica, infatti, è già definita). Continueremo a seguirla con piacere, in attesa del momento in cui raggiungerà la piena maturità artistica.