Radioactive: la vita di Marie Curie dal libro di Lauren Redniss al film di Marjane Satrapi


Cinema & Co. / mercoledì, Ottobre 21st, 2020

Non esiste alcun collegamento tra il mio lavoro scientifico e gli eventi della mia vita privata.

Così scriveva nel 1911 Maria Skłodowska, più conosciuta come Marie Curie, in risposta al comitato del premio Nobel che le chiedeva di rifiutare il suo secondo riconoscimento a causa della sua relazione con un uomo sposato, il fisico Paul Langevin, iniziata dopo la morte prematura del marito, Pierre Curie. E questa citazione apre il libro di Lauren Redniss, Radioactive. Marie e Pierre Curie. Una storia d’amore e contaminazione, preceduta dalle scuse dell’autrice. Perché proprio in questa biografia illustrata, Redniss intreccia la vita privata della scienziata con il suo lavoro al fianco del marito, e anche con gli effetti che le loro scoperte ebbero nel corso della Storia.

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Lauren Redniss, Radioactive. Marie e Pierre Curie. Una storia d’amore e contaminazione, Rizzoli Lizard, 2020 (2011), pp. 208, €25,00.

Infatti, la narrazione lineare dei fatti biografici è intervallata dalle anticipazioni delle ricadute future delle scoperte dei Curie, rese visivamente attraverso le illustrazioni – per esempio, quando Marie conia la parola “radioattività”, c’è un disegno a doppia pagina del fungo della bomba atomica -, l’inserimento di documenti e di testimonianze dirette.

Anche il film di Marjane Satrapi [vai alla recensione] non presenta Marie Curie come una figura storica statica, ma la fa confrontare, tramite numerosi flashforward, con le ripercussioni della radioattività nel tempo – tra cui la radioterapia, la bomba atomica, le centrali nucleari.

Scienza e magia

Nel racconto che Redniss fa della vita dei Curie, oltre alla scienza giocano un ruolo importante anche il destino e altre forze sovrannaturali. Non a caso, prima dell’indice è riportata una citazione di Loïe Fuller – che viene rappresentata anche nel film in una delle sue tipiche danze – tratta dallo Studio sul radio del 1911, in cui si stabilisce un’unione tra la scienza e la magia attraverso il radio, che viene definito “una magia naturale”.

Infatti, alla fine del XX° secolo, una serie di forze invisibili, tra cui il radio e il polonio, stavano trasformando drasticamente la vita di tutti i giorni. Sia l’autrice del libro che la regista del film fanno emergere questo aspetto nei loro lavori, rendendo visibile l’invisibile tramite le illustrazioni e la grafica. Anche gli spiritisti, tra cui Eusapia Palladino, ricorsero alle scoperte dei Curie per le loro sedute. Proprio in onore della medium italiana, che gli stessi Marie e Pierre videro personalmente all’opera, Redniss ha creato il font Eusapia LR per questo libro.

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Immagine cianotipica

Molte delle illustrazioni di Radioactive sono state realizzate tramite la stampa cianotipica, che ha dato alle immagini il colore blu ciano (o blu di Prussia). L’autrice ha scelto la cianotipia perché ricorda la luce emessa spontaneamente dal radio, un azzurro molto lieve, e perché il processo di esposizione è lo stesso delle radiografie a raggi X, impiegate dalla stessa Marie Curie nella Prima Guerra Mondiale per risparmiare ai soldati feriti delle amputazioni non necessarie. Questa scelta si rivela perfetta sia dal punto di vista filologico che da quello estetico, facendosi sintesi tra l’accuratezza scientifica e il tono magico che aleggia tra le pagine del libro.

Nel film, invece, il colore prevalente è il verde, simbolo della forza seducente ma allo stesso tempo velenosa del radio, le cui radiazioni incisero inevitabilmente sulla salute dei coniugi Curie e della loro figlia Irène, che proseguì l’opera dei genitori con il marito, vincendo a sua volta il premio Nobel.

La morte di Marie Curie

Marie Curie si è spenta il 4 luglio del 1934, a 66 anni, per anemia perniciosa aplastica determinata dall’esposizione prolungata alle radiazioni. Negli ultimi giorni della sua vita, Marie viene descritta simile a un’apparizione, “come se potesse attraversare i muri”. Anche nel finale del film, nel momento della morte, Marie viene rappresentata come una sorta di spirito vagante che attraversa la Storia e “vede” le conseguenze future delle sue scoperte. Anche in questo caso, quindi, scienza e sovrannaturale sono uniti tra loro, rispettando l’impostazione generale del libro.


Extra per approfondire

TED Talk di Lauren Redniss: https://www.youtube.com/watch?v=t-qKlOvLpO0&feature=youtu.be

Candida Rifkind, The Elements of a Life: Lauren Redniss’s Graphic Biography of Marie Curie: https://www.comicsgrid.com/articles/10.16995/cg.178/