Venezia 74: Loving Pablo – La recensione


2016 - 2019, Festival, Recensioni, Venezia 74 / giovedì, Settembre 7th, 2017

Nonostante il titolo, Loving Pablo non è assolutamente la storia d’amore tra il re del narcotraffico Pablo Escobar (Javier Bardem) e la giornalista Virginia Vallejo (Penelope Cruz), bensì un resoconto storico sull’ascesa al potere del narcotrafficante colombiano. 

Il film non è drammatico né psicologico, ma più d’azione. Sono molte infatti le scene ad alta tensione. I fatti vengono narrati dall’esterno, tramite la voce di Virginia. Lo spettatore non si immedesima con il personaggio di Escobar, che viene semplicemente rappresentato senza cadere in psicologismi.
In questo ha sicuramente contribuiito l’interpretazione di Javier Bardem, un ottimo Escobar. L’attore ci ha detto che l’animale preferito del narcotrafficante era l’ippopotamo, e proprio all’ippopotamo si è ispirato per calarsi nei panni di Escobar. Il suo personaggio è infatti pacato nei toni e nei gesti ma terribile se provocato.

Loving Pablo non è un titolo particolarmente azzeccato. È vero, tutti gli avvenimenti sono raccontati dal punto di vista di Virginia, ma tranne questo non ci sono dei veri atti d’amore tra i due. Il loro è stato un rapporto molto conflittuale e vendicativo, quindi avrei trovato più giusto un titolo come “Hating Pablo”, che tra l’altro è una battuta del film stesso.

Loving Pablo non aggiunge nulla di nuovo sulla vita di Pablo Escobar, né dal punto di vista storico, né dal punto di vista psicologico. Un limite del film è quello di presentarsi in un modo e poi di cambiare rotta: se la vita di Escobar fosse stata trattata dal punto di vista di Virginia, come si poteva capire all’inizio del film, avremmo avuto un ritratto differente della vita di questo uomo. Tuttavia il punto di vista di Virginia sembra più un pretesto per introdurre una voce narrante, che non arriva a descrivere tutto in quanto la sua vita ha incrociato quella di Pablo solo per 4 anni. Virginia introduce gli eventi ma non arriva a dire molto di più, e addirittura ad un certo punto del film le due storie sembrano molto separate tanto che quella di Virginia, inizialmente protagonista, viene un po’ accantonata.
Uno dei veri limiti della pellicola è la scelta di utilizzare l’inglese calcando sull’accento spagnolo, che non ha favorito sicuramente la performance degli attori. Buono Javier Bardem sia nei gesti e nei toni, mentre meno brillante Penelope Cruz, un po’ sopra le righe ed eccessiva, seppur abbastanza convincente.

Loving Pablo non osa abbastanza per introdurre qualcosa di originale e risulta abbastanza inutile e dimenticabile, seppur buono e godibile.